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Isabella Serafini è un'artista di questa nostra epoca travagliata da sofisticazioni assurde, incontrollate, che si estranea da esse rivelando una voce arcaica, remota, classica. Possiamo confrontare i suoi versi a quelli di una stagione della poesia antica perché notiamo un inconscio ritorno, di livello profondo, alle aperte e spontanee emozioni dei poeti "nuovi" d'epoca romana. Le incisive, passionali vibrazioni della poetessa si rivelano libere e, senza veli, non hanno la maschera artefatta dei poeti ermetici dei recenti anni; quelle vibrazioni sono la reale espressione della sua purezza d'animo e di mente, fuori dal nostro tempo. Dopo aver letto i suoi versi, si è toccati da tenera commozione per quegli impulsi che l'autrice dirige verso il pianeta dell'Amore, popolato da coloro che le sono vicinissimi, come i suoi due figli e la madre, alla quale dedica versi tenerissimi. E come i poeti antichi, la poetessa di Todi elogia le amicizie sincere e consolatorie, ed è profondamente devota alla natura e alle sue creature.